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De Laude Novae Militiae (di S. Bernardo di Chiaravalle)

 

Autore: S. Bernardo di Clairvaux –

Editore: Biblioteca di Via Senato, Milano 2004 –

 

Pur nella specificità del suo indirizzarsi all’Ordine Templare, il De Laude Novae Militiae è un testo fondamentale per comprendere, in generale, la storia e l’essenza della Cavalleria.

Tramite un linguaggio saturo della propria esperienza mistica, S. Bernardo indica nella Via militare a Cristo una vera e propria “vocazione”, una “chiamata” dall’alto che impegna il Cavaliere sul duplice fronte del combattimento esteriore e quello interiore.

Nella misura in cui il Cavaliere lascia spazio a Cristo nella propria esistenza e nel proprio cuore, la sua azione guerriera manifesta l’azione ordinatrice del Logos, esprimendo altresì il potere del rigore divino: la Giustizia. Il concetto di bellum iustum, per S. Bernardo, coincide con la difesa dei valori della Fede e della Legge di Cristo: funzione specifica del Cavaliere è dunque quella di essere defensor christianorum.

Lo stile di vita del miles è impostato su un comportamento “sobrio e lieto”, oltre che sul recte scire quale necessaria premessa per il recte agere. L’azione guerriera risulterebbe infatti deviata dai suoi legittimi propositi se fosse offuscata tanto da ignoranza quanto da cieca passione. Tale Conoscenza non va confusa insomma con la mera erudizione, ma è piuttosto compenetrazione col Verbo.

Le virtù raccomandate al Cavaliere sono numerose; oltre alla sobrietà monastica, povera ed austera, vi sono l’amore e il timor di Dio, la fraternità in Cristo col prossimo, l’obbedienza gerarchica, la fedeltà, la pietà religiosa, la prudenza, il coraggio, la sincerità, la lealtà, la modestia, la gentilezza, la nobiltà del sentire. Se la pratica di tali virtù dovrebbe essere comune a tutti i figli di Cristo, esse divengono “cavalleresche” per il grado eroico in cui sono vissute sino all’accettazione del martirio.