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Adriano Romualdi (1940-1973)

 

Adriano Romualdi (1940-1973) è stato uno storico, politico, saggista e giornalista.

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(Nota introduttiva per il lettore)

Adriano Romualdi è stato uno storico, militante politico, assistente universitario, saggista e giornalista. Attivo nella riscoperta e nella traduzione in chiave moderna del cosiddetto “pensiero tradizionale”, i suoi lavori spaziano dalle ricerche sulle migrazioni e i costumi dei popoli indoeuropei, alle ultime battaglie della seconda guerra mondiale in Europa, proseguendo poi fino alla nascita, culturalmente parlando, di un “nazionalismo europeo” che, per le contingenze storiche e politiche degli anni 60’ in cui venne formulato, poteva sembrar rappresentare un’alternativa allo scontro Usa-Urss – o mondo liberale contro mondo comunista – in vista di una conseguente conservazione e rinascita della civiltà europea da intendersi come “pagana” o, comunque, non cristiana.

Rimane l’unico allievo di J. Evola da questi riconosciuto come tale, nonostante non sempre fosse in linea con il suo “maestro”, oltre che studioso di Friedrich Nietzsche, del suo pensiero e delle contraddizioni.

È proprio dal saggio “Nietzsche e la mitologia egualitaria” che traiamo le seguenti brevi righe, ritenendole degne di citazione.

Eppure non sposiamo in toto il pensiero e le opere di Romualdi: sia dal punto di vista spirituale che per le relative applicazioni nel campo politico e filosofico. Ciò per la semplice ragione che la Via Cavalleresca è ben altro, e ben oltre, rispetto alle formazioni politiche e alle evocazioni proprie di certi culti ideologici oltretutto ormai morti.

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Il Cristianesimo e la trasmutazione dei valori

“Del Cristianesimo egli vede soprattutto la Chiesa delle origini, con la sua politica antiromana, gli aspetti demagocici della Riforma, il cristianesimo umanitario dell’epoca moderna.

Egli passa sotto silenzio lo spirito gerarchico della Chiesa cattolica, l’orientamento aristocratico della cristianità medioevale, Dante ed Eckhart, Bernardo di Chiaravalle e gli Ordini cavallereschi”.

(in A. ROMUALDI, Nietzsche e la mitologia egualitaria, Edizioni di Ar, Padova 1980, p. 63)